Casa Pusceddu
Via Martini, 32,
Quartu Sant'Elena
Nel cuore pulsante della città, tra le antiche contrade di Mesu Bidda e Sant’Efisio, spicca Casa Puxeddu, con ingresso dall’attuale via Martini, già via San Sebastiano, così chiamata perché conduceva alla chiesa di Sant’Efisio, un tempo dedicata a entrambi i martiri.
Note storicheInfluenzate dalle nuove forme architettoniche con tipologia a palazzina, alcune antiche abitazioni della via presero nuova fisionomia: furono infatti dotate di piano superiore, dove venivano spesso realizzate le camere da letto. Nella facciata si aprivano così rifinite finestre con eleganti balconcini in ferro battuto. Tra queste anche la casa di Raimondo Usai, padre di nove figli, sei dei quali seguirono la vocazione religiosa: il missionario Efisio e tutte e 5 le sue sorelle, che secondo la leggenda divennero suore per protesta contro il padre quando questi scelse di risposarsi, con una nobildonna.
Una Storia di AccoglienzaFu Paolo, uno dei fratelli che non prese i voti, ad accogliere nella sua casa la piccola Marianna Serra, che in quel momento aveva appena 4 anni e che ancora oggi, dopo essere convolata a nozze nel 1970 con Celio Puxeddu, abita in quella che è una delle più antiche campidanesi del centro storico della città.
Rinascita nel Tempo
Negli anni del matrimonio la casa non aveva ancora subito nessun intervento di restauro: presentava ancora gli archi originali, i tronchi ai soffitti, i lucernari, i vecchi pavimenti, un camino incassato nel muro. E in una parete spiccava il grande quadro con l’immagine un po’ inquietante di una suora, una delle figlie del vecchio proprietario.
Gli inevitabili più recenti interventi di ristrutturazione non hanno scalfito il fascino di un tempo. Praticamente immutato su magasinu, dove sono stati raccolti tutti i vecchi attrezzi della vita contadina: da su trepuzzu a sa marra, ma anche le vecchie bilance e una rarissima carrucola di legno. All’interno della casa spiccano inoltre mobili e tessuti che ricordano gli agi e le ricchezze dei vecchi proprietari, come le antiche cassettiere e i corredi in pizzo.
Negli anni del matrimonio la casa non aveva ancora subito nessun intervento di restauro: presentava ancora gli archi originali, i tronchi ai soffitti, i lucernari, i vecchi pavimenti, un camino incassato nel muro. E in una parete spiccava il grande quadro con l’immagine un po’ inquietante di una suora, una delle figlie del vecchio proprietario.
Gli inevitabili più recenti interventi di ristrutturazione non hanno scalfito il fascino di un tempo. Praticamente immutato su magasinu, dove sono stati raccolti tutti i vecchi attrezzi della vita contadina: da su trepuzzu a sa marra, ma anche le vecchie bilance e una rarissima carrucola di legno. All’interno della casa spiccano inoltre mobili e tessuti che ricordano gli agi e le ricchezze dei vecchi proprietari, come le antiche cassettiere e i corredi in pizzo.
Attrezzi curiosi
Casa Spiga era verosimilmente il pagliaio del complesso edilizio. Attualmente ha una superficie di circa 185 metri quadri al piano terra, più altri 50 in quello superiore. In sa lolla fanno bella mostra di sé le cementine esagonali e la bellissima copertura lignea con struttura portante in Ginepro.
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